“Il femminile, il visibile e l’invisibile “
…..come se in un soffio sottile la materia stentasse ad andarsene e imponesse il suo esserci. Presenze leggere di corpi, percepibili seppure invisibili, occupano lo spazio. Trasparenti ed eterei, fili disegnano in forme impalpabili le rotondità di corpi femminili.
La volontà di maneggiare la materia, accarezzarla, lavorarla e plasmarla, guida Silvia Beccaria attraverso l’esplorazione di strade nuove e sconosciute, fino a creare l’ordito perfetto del calco di un volto di donna ,leggero come un ricordo o un sogno in cui si cerca di dare un nome a quel volto perduto nel tempo e del quale permane solo l ‘involucro, reo di voler lasciare una traccia del suo passaggio nel mondo. Una presenza che si trasforma in assenza e viceversa perché i fili trasparenti diventano il punto di partenza per addentrarsi in un percorso che valica il senso estetico e tocca apici di segni metafisici nella sensazione di vuoto e solitudine che affiora quando ci si rende conto di trovarsi in uno spazio indefinito in cui si percepiscono altre presenze che stentano a manifestarsi forse perché oramai abitanti di una realtà altra e superiore in cui il corpo resta un guscio da lasciare in dono a perenne memoria. L’opera in mostra è parte di un’installazione realizzate utilizzando un telaio a mano e che confermano ancora una volta l’impossibilità di imprigionare il valore stilistico di Silvia Beccaria entro sterili confini interpretativi poiché la scelta di effimeri materiali di uso quotidiano ben si presta alla volontà di creare opere nelle quali il particolare è solo il pretesto per raccontare aneddoti, imbastire storie o riportare alla memoria profumi ed episodi in un gioco di accenni e rimandi che tocca le corde del ricordo.
Claudia Forcignanò