Ottobre 26, 2018

PANE NERO – dal 24 novembre 2018

Pane nero

 

PANE NERO, mostra d’arte contemporanea e sociologia dell’associazione Artists.Sociologists dedicata alle lavoratrici e ai lavoratori svantaggiati del passato e del presente. Omaggio all’omonimo libro di Miriam Mafai.

Opere di:

Silvia Beccaria, Valentina Biasetti, Patrizia Bonardi, Salvatore Giò Gagliano, Chiara Guidotto, Francesco Levi

 

Testi di:

A.Bena, D.Bezzi, N.S.Bonetti, D.Bottino, L.Campanella, C.Epis, I.Fassio, G.Frastalli, N.Lisanti, M.R.Mallamaci, A.Marconi, G.Monteduro, V.Polese, S.Ragaini, A.R.Fucecchi, F.Rosetti, C. Siliquini, F.Silvestri, S.Taccone

 

Inaugurazione sabato 24 novembre ore 16.30-19.30       B A C S via Donizetti 42 – LEFFE (Bergamo)

 

Gli artisti di PANE NERO proporranno opere inedite, concepite per la mostra stessa e per lo spazio BACS che le ospiterà. Queste opere nei giorni dell’apertura della mostra ispireranno sociologi e e liberi pensatori, che dedicheranno loro testi di approfondimento che verranno messi in mostra il giorno del finissage a completamento della mostra di artists.sociologists.

Il progetto PANE NERO è stato ideato dall’artista Patrizia Bonardi che verrà affiancata dalla sociologa Daniela Gensabella, per gli aspetti di approfondimento sociologico, durante gli eventi di inaugurazione e finissage.
La mostra si caratterizzerà dedicata al mondo del lavoro fra passato e presente si caratterizzerà per un corpo di opere dedicate a un ruolo umile, esclusivamente femminile, quello delle cosiddette filandine. Queste fino agli inizi del ‘900, a partire spesso dagli 8-10 anni, lavoravano in condizioni di lavoro terribili, lungo tutto il nostro territorio nazionale.

Rispetto alle donne di rifletterà anche sulle leggi fasciste che le volevano esclusivamente “brave nutrici del fascio”.

Venendo alla contemporaneità con realismo, ironia e poesia surreale, si penserà ai lavoratori sempre meno tutelati.

Per loro la precarietà è pane quotidiano, pane nero. Sono prevalentemente i giovani, gli svantaggiati di oggi, ma la situazione va estendendosi sempre più a ventaglio, come condizione comune dei lavoratori italiani che vedono scemare le conquiste sindacali, frutto di grandi sacrifici e rivendicazioni sociali.

Per concludere il nostro sguardo sull’oggi, non potremo dimenticarci delle categorie più fragili, i disabili e le persone che vengono da lontano. Per loro la situazione è ancora più alienante e disperata.

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